Palio di Asti

E’ una delle manifestazioni piu tradizionali e piu antiche della città, si svolge la terza domenica di settembre e richiama da tutto il mondo una marea di turisti.

 

Quando si parla di palio, la mente corre subito tra le colline toscane e più precisamente a Siena; eppure secondo piu fonti storiche, la più antica corsa di cavalli a pelo in Italia è quella che si svolge nella città piemontese da prima del 1275. La data si rifà alla celebre vittoria della città di Asti sul comune di Alba, acerrimo “nemico” storico e del fatto che, attorno alle mura della città sconfitta, gli astigiani corsero il palio come segno di vittoria. Da quell’anno, la corsa venne organizzata a cadenze piu o meno regolari fino al 1860, anno in cui venne interrotta per moltissimo tempo.

Riprese poi in questo secolo tra il 1929 e il 1935, per poi essere sospesa durante la guerra e nel periodo post-bellico. Finalmente venne riportata alla luce nel 1967 e da allora non ha piu cessato di essere protagonista di tutte le terze domeniche di settembre della città.
Il Palio, grande drappo di velluto con le insegne di Asti e la raffigurazione del patrono San Secondo, è il “sogno” cui aspirano ben ventuno contendenti.
Ma, per “Palio”, si intende la corsa animosa e appassionata che infiamma le contrade astesi a settembre. Gli astigiani, quasi a voler raddoppiare la festa, regalano al Santo, ogni anno a maggio, un altro drappo con le medesime Insegne.

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D’altronde, è un atto dovuto, per impetrare quella protezione che San Secondo non ha mai mancato di elargire alla sua Città: già nel 1275, infatti, ad Asti si soleva correre il Palio in occasione della festa del Santo.
Anche oggi, come allora, il Sindaco dà licenza di correre il Palio pronunciando antiche parole “… andate e che San Secondo vi assista!”.
E per i ventuno partecipanti incomincia una sorta di terribile agonia che dura per il tempo infinito – un paio di minuti! – di ognuna delle tre batterie e della finale.

Nove cavalli al canapo per contesa e migliaia di borghigiani che sperano, tutti, nel miracolo della vittoria. Ma a vincere sarà uno soltanto: il più bravo, il più fortunato, il più scaltro.
La corsa si svolge in un solo giorno nella centralissima piazza Alfieri, sotto gli occhi vigili della statua di Vittorio, (nel pomeriggio si corre sia il palio che le tre batterie eliminatorie che lo precedono) e porta in campo i fantini di 14 rioni cittadini e 7 comuni provinciali. Alla manifestazione è anche unita la rievocazione storica della vita medioevale del territorio, legata alla sfilata in costume inscenata da circa 1000 figuranti. Si tratta quindi di un grande omaggio della città alla sua tradizione e alla sua storia che merita senza ombra di dubio di essere visto.

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